CESARE PETTINARI

Campioni si può essere anche senza praticare una disciplina sportiva. Cesare Pettinari è stato un campione dello sport, un vero modello, prezioso punto di riferimento per l’attività sportiva bresciana.

Campione è stato nel’ideare, nell’orgnizzare, nell’aver saputo coinvolgere con il suo contagioso entusiasmo tante persone, nel fare bene e nel fare del bene.

L’opera sua resta meritoria soprattutto per aver offerto e concesso la possibilità a molti giovani di crescere uomini, prima che atleti, in più occasioni campioni anche.

Calcio, atletica, ciclismo, pugilato sono state le discipline che più ha amato, a cui ha saputo dare impulso, protagonista con ruoli diversi, rendendole spettacolo e occasione agonistica per sempre più numerosi ragazzi.

Nato nella Bassa, ad Alfianello nel 1943, all’età di sedici anni si è trasferito a Brescia nel quartiere San Rocchino, assunto all’ospedale civile, fisioterapista e massaggiatore negli ultimi anni.

Nel suo quartiere si è reso presto protagonista di iniziative sportive. Il Club San Rocchino resta la sua creatura, fatta nascere e crescere con la preziosa collaborazione di Vittorio Brunetti, inseparabile compagno di innumerevoli iniziative. Il gruppo si formò sull’onda dell’entusiasmo suscitato nel quartiere da Franco Volpi, fuoriclasse maratoneta di montagna, di strada e di pista.

E il seme divenne subito rigogliosa pianta dagli abbondanti frutti.

Sotto l’insegna del Club San Rocchino sono cresciuti atleti diventati campioni a livello mondiale, Gianni Pioli esempio eccelso.

Sono state via via organizzate competizioni d’alto contenuto agonistico: la corsa ciclistica per dilettanti, Francesco Moser e Pierino Gavazzi tra i protagonisti; il circuito podistico cittadino con campioni mondiali ed olimpionici in gara; la stupenda invenzione dell’Oscar dello Sport bresciano, occasione per celebrare con una festa nel giorno di San Valentino le eccellenze dello sport bresciano, atleti di tutte le discipline ambasciatori di brescianità nel modo, le numerose promesse di un vasto e fertile movimento sportivo provinciale, ancora tecnici di statura internazionale, dirigenti di società appassionati e competenti, operatori sportivi e vecchie glorie; tra i più illustri: da Marvin Hagler, a Eddy Mercks, a Niels Liedholm, a Dino Meneghin, a Franco Baresi: un campionissimo per ogniuna delle trenta edizioni.

Il calcio infine, o meglio sin dall’inizio, una passione che l’ha animato da giovanissimo.

Da poco giunto in città, già esperto e conoscitore dell’ambiente calcistico, s’è avventurato nell’allora spettacolare mondo dei tornei notturni e subito è stato un successo.

Ricorda bene Franco Pasquetti, sapeva legare a sè una ventina di giocatori, i migliori sulla scena provinciale, così da non trovarseli avversari sul campo, li impegnava su più fronti nei vari tornei, dominando sull’Audaces Nave presieduta dal dottor Rizzo campione tra gli Assi Lamarmora, una sorta di titolo provinciale.

L’approdo al calcio ad undici avvenne alla Voluntas di Roberto Clerici, dapprima come massaggiatore, poi sempre più coinvolto nella gestione della squadra vittoriosa una stagione nel campionato di Seconda Categoria totalizzando ben 55 punti sui 60 disponibili.

All’Omas di Pontevico Cesare Pettinari ha vissuto stagioni importanti a fianco del presidente Valter Scalvenzi. Quindi a Lumezzane ha ricoperto il ruolo di direttore sportivo, a fianco di Fausto Corsini, divenuto uomo di fiducia di Aldo e Carlo Bonomi.

Rapporti professionali che Cesare Pettinari sapeva sempre tradurre e cementare in solideamicizie fondate su stima e valori umani. Così accade con Guido Settembrino, per anni stretto collaboratore alla ricerca di giovani di talento, numerosi portati al professionismo con la maglia del Brescia Calcio.

Per celebrare il ricordo di Guido Settembrino, Cesare Pettinari si adoperò per organizzare questo torneo alla sua memoria.

Ora è al suo fianco ricordato con gli onori che si riservano ad un vero campione dello sport.